In una mattina di primavera, mentre scrutavo l'orizzonte, decisi di
cominciare il mio racconto: la storia di un bambino di nome Sandrino. Fantasticando
si è accesa la voglia di raccontare il mio pensiero, stanco di delegare il mio
futuro e le mie fantasie alle solite persone ormai fin troppo conosciute.
Il mio amico Sandrino, un giorno, si affacciò al balcone della sua
cameretta, conoscendo così una magica ed insolita Gabbianella di mare di nome
Bianca. Grazie a questa nuova e curiosa amicizia, il mio giovane amico
raggiunse una speciale maturità che gli consentì di vivere pienamente la vita, combattendo
in prima persona le battaglie tanto sue quanto degli abitanti di “Panada”, il
paese in cui è cresciuto.
Piccoli e spesso futili problemi comuni nella stragrande maggioranza
dei paesi della nostra isola, ma non solo. Cambiano i luoghi, gli usi e le
persone ma i problemi sono sempre gli stessi. Grazie a Sandrino e Bianca è emersa quella voglia, in prima persona, di
mettersi in gioco. Cercare di risolvere l'irrisolvibile, impegnandosi con
la convinzione che col dialogo ed i buoni propositi, uniti ad un pizzico di
fantasia, tutto è possibile. Nella nostra Panada con Sandrino e Bianca abbiamo incontrato Chiara,
mamma del piccolo Paolo, in difficoltà perché non poteva pagare la costosa
mensa della scuola primaria. Conseguenza di una scelta impopolare degli
inquilini del Grigio Palazzo.
Abbiamo conosciuto Carlotta di appena sei anni, triste perché convinta
che i suoi compagni di classe non potessero partecipare alla gita perché il
papà, non avendo un lavoro stabile, non poteva permettersi la quota d’iscrizione. I viaggi di Bianca vanno oltre i confini di Panada per raggiungere la
città di Ecologia (una città quasi perfetta), inoltre conoscono Paolo,
cittadino di Capitalia, rimasto senza lavoro e disperato, perché non sa come
rendere felice la sua piccola Giada e la moglie Anna.
Paolo raccontò alla piccola Gabbianella che a Capitalia (capitale della
Nazione), tanti anni fa tutti i cittadini erano felici, perché avevano un
lavoro dignitoso. Si passeggiava per strade poco trafficate, con la storica 500
e la lambretta. La sera la famiglia riunita guardava Carosello con la
vecchia TV.
Durante la settimana i bambini andavano a scuola con l’abbecedario, e
con l’arrivo dell’estate trascorrevano al Lido giornate allegre e spensierate. Le
persone erano felici perché avevano lavoro e dignità, ma un brutto giorno tutto
questo scomparve. Cominciarono i licenziamenti, i capitali e le fabbriche
furono trasferite lontano da Capitalia. Tutti smisero di contribuire alla spesa
pubblica della città, ed i governatori iniziarono ad eliminare i servizi più
importanti. Sempre a litigare su come aiutare chi già non aveva stenti nella
vita, e mai a cercare soluzioni per i lavoratori e le loro famiglie.
Dopo aver ascoltato il triste signore, la nostra amica Bianca riesce a
ridargli il sorriso e la dignità, dando una sonora lezione ai 630 governatori
della stanza d’argento, ed ai 315 della stanza d’oro, del palazzo governativo collocato
al centro della piazza più importante. Il lungo viaggio si conclude con la
nostra amica Bianca che ritorna a Panada, dove ritrova il suo caro amico
cresciuto e circondato da amici e amiche. Insieme decidono di dare una svolta
alla loro vita ed a quella del loro paese diventando, in prima persona, parte
attiva nelle decisioni. Un ringraziamento alla cara Stefy, che coi suoi buoni
consigli ha contribuito ad alimentare la fiamma.
Buon viaggio cara
Bianca, ovunque tu sia.
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