martedì 20 marzo 2018

Premessa.



In una mattina di primavera, mentre scrutavo l'orizzonte, decisi di cominciare il mio racconto: la storia di un bambino di nome Sandrino. Fantasticando si è accesa la voglia di raccontare il mio pensiero, stanco di delegare il mio futuro e le mie fantasie alle solite persone ormai fin troppo conosciute.

Il mio amico Sandrino, un giorno, si affacciò al balcone della sua cameretta, conoscendo così una magica ed insolita Gabbianella di mare di nome Bianca. Grazie a questa nuova e curiosa amicizia, il mio giovane amico raggiunse una speciale maturità che gli consentì di vivere pienamente la vita, combattendo in prima persona le battaglie tanto sue quanto degli abitanti di “Panada”, il paese in cui è cresciuto.

Piccoli e spesso futili problemi comuni nella stragrande maggioranza dei paesi della nostra isola, ma non solo. Cambiano i luoghi, gli usi e le persone ma i problemi sono sempre gli stessi. Grazie a Sandrino e Bianca è emersa quella voglia, in prima persona, di mettersi in gioco. Cercare di risolvere l'irrisolvibile, impegnandosi con la convinzione che col dialogo ed i buoni propositi, uniti ad un pizzico di fantasia, tutto è possibile.

Nella nostra Panada con Sandrino e Bianca abbiamo incontrato Chiara, mamma del piccolo Paolo, in difficoltà perché non poteva pagare la costosa mensa della scuola primaria. Conseguenza di una scelta impopolare degli inquilini del Grigio Palazzo.

Abbiamo conosciuto Carlotta di appena sei anni, triste perché convinta che i suoi compagni di classe non potessero partecipare alla gita perché il papà, non avendo un lavoro stabile, non poteva permettersi la quota d’iscrizione.

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Intro

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